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A un minuto dalla fine

Convivere con il virus del secolo o combatterlo fino a eliminarlo?

Immagina un bicchiere d’acqua il cui contenuto raddoppi il proprio volume ogni minutoQuando esso raggiungerà la metà del contenitore saremo “a un minuto dalla fine”.  

Questa è crescita esponenziale, la stessa crescita della propagazione del contagio da Coronavirus che ancora stiamo cercando di contrastare, per evitare di giungere al collasso del sistema

Le politiche attuate dai diversi Paesi del mondo divergono in modo assoluto, da chiusure restrittive circoscritte, quali l’adozione della diversa colorazione delle regioni italiane, ad assenza totale di limitazioni, come agli inizi in Gran Bretagna, Svezia e USA. Tutt’oggi secondo l’OMS, SARS-CoV-2 in un futuro potrà essere classificata come malattia endemica, ma riusciremo mai a eradicarla? 

L’appena citato interrogativo è comune a innumerevoli ricercatori che credono essere un semplice “sì” una riposta utopica.  

Innanzitutto, come suggeriscono gli studiosi della Columbia Mailman School, bisognerebbe considerare la possibilità che la risposta immunitaria ottenuta con un ampio accesso globale ai vaccini possa essere non sufficiente e che gli anticorpi sviluppati possano indebolirsi. 

In secondo luogo, sarebbe bene considerare l’eventualità della deriva antigenica, lo sviluppo delle varianti – già oggi presenti –, spesso più infettive e violente, a dimostrazione quella inglese e brasilianaper cui si necessiterebbe di una copertura immunitaria maggiorecon innegabili possibilità di insuccesso. 

Altra variabile non indifferente riguarda la possibile trasmissione ad altri organismi animali, di ancor più difficile gestione e contenimento. 

Se anche tutti questi fattori venissero superati, le ricerche condotte da Science dimostrano che la recrudescenza, aggravamento della condizione fisica seguente aattenuazioneè inevitabile dopo qualche anno dall’assenza di contagi da Covid-19. 

Quali quindi i motivi per cui ostinarsi a eradicare il virus, se mai potremo liberarcene?  

Unica spiegazione è la volontà degli uomini, fondata sulle loro competenzedi galleggiare in quel recipiente controllando il volume del contagio, auspicando la fine del Covid-19, eventualmente preceduta solo dal vaiolo. 

Tale fiducia in un’illusione, solo miracolosamente raggiungibile, provocherebbe danni al sistema economico causando l’ossimorico collasso delle parti nel tentativo di salvarle.  

Credete sia materialmente possibile fornire o permettere di acquistare una mascherina al giorno, già insufficiente, 7,844 miliardi di persone? Pensate fornire allo stesso numero di persone due dosi di vaccino, il blocco dei licenziamenti, bonus e piani assistenzialisticonsiderando anche il fatto che già una buona parte di queste vive in condizioni di indigenza. 

Ed ecco il crollo del sistema, dato dalla curva dei costiche superato il limite di convenienza, determina matematicamente la crescita esponenziale della produzione e la derivante impossibilità di garantire a tutta la popolazione globale condizioni di vita che permettano di attribuire tale appellativo alla loro esistenza. 

Una congettura utopica e forviante, ma come si dice ai bambini, “non smettete mai di sognare”.