Con il termine Corea, in ambito giornalistico e politico, si fa spesso e volentieri appello alla sola Corea Del Nord. In realtà la Corea è uno stato che non esiste sulle carte politiche. Oggi le Coree – una a Nord e l’altra a Sud – sono due stati profondamente diversi ed ostili tra loro.
Un po’ di storia
Sessant’anni fa i due paesi erano uniti. Condividevano la stessa economia, la stessa politica e la stessa cultura. A partire dal 1905 la Corea si trovava sotto il dominio del Giappone, il quale, uscito sconfitto dalla Seconda Guerra Mondiale, nel 1945 dovette liberare il paese. Soli tre anni dopo, il paese si ritrovò spaccato in due nazioni completamente distinte, con sistemi politici, economici e sociali diametralmente opposti. Tutto ciò fu una diretta conseguenza dell’immediato controllo da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica, che presero le redini del paese subito dopo l’uscita di scena del Giappone. Gli Americani instaurarono una democrazia capitalista a Sud, mentre i Sovietici instaurarono a Nord un governo dittatoriale di tipo comunista. Le tensioni tra questi due poli ebbero sfogo nel 1950, quando scoppiò una sanguinosissima guerra tra le due Coree. Si contarono milioni di vittime e da allora i rapporti tra le due Coree hanno conosciuto più bassi che alti, alimentando nei cittadini un crescente sentimento di ostilità verso coloro che, nemmeno una generazione prima, consideravano fratelli.
Oggi
A Sud le persone sono libere. Libere di scegliere. Possono decidere dove andare, cosa fare. Possono eleggere i loro capi di Stato e deporli se non fanno un buon lavoro. Vivono in città moderne e tecnologiche. Il sistema educativo è uno dei migliori al mondo e gli studenti Sud Coreani occupano i primi posti in tutte le discipline delle classifiche mondiali.

A Nord invece le persone non sono libere. Non sono libere di scegliere dove andare e cosa fare. Non possono uscire dal loro paese e, per viaggiare all’interno, hanno bisogno di un permesso speciale. Nella capitale vivono soltanto i privilegiati ed il potere è nelle mani di una sola persona. Il sovrano è venerato come un dio ed il sistema educativo stesso insegna ai bambini il rispetto e la devozione verso il sovrano. Insegna loro ad essere dei buoni sudditi, tenendoli nell’ignoranza e all’oscuro del mondo esterno.
“Il nostro amato Kim Jong-un, tu sei la nostra amata stella”
Questo è il ritornello di una delle canzoni, cantate dai bambini di un asilo, a cui Jacob Laukaitis ha assistito durante il suo soggiorno da turista nella Corea del Nord. Egli nel giro di due anni ha visitato entrambi i paesi e ha documentato la sua esperienza nel suo canale You Tube. Durante il suo soggiorno nella Corea Del Sud ha incontrato John, Nord Coreano, che dieci anni fa riuscì a fuggire dal suo paese.
John viveva in una piccola città del nord. Lui e i suoi concittadini rubavano di nascosto filmati e video dalla Cina. Quando li guardavano non potevano credere che ciò che vedevano fosse vero: le automobili, i grattacieli, le città moderne… Erano totalmente estranei ed alienati dal mondo esterno. Così lui e degli altri decisero di scappare.
La fuga dal Nord verso Sud.
Molti Nord Coreani scelgono di andarsene e la fuga, oltre ad essere difficile, è anche costosa e richiede del tempo. I fuggitivi devono pagare una tassa di 30.000 dollari – una volta arrivati in Corea Del Sud – a coloro che li aiutano ad evadere. Per giungere al Sud devono prima però passare per la Cina. Qui i fuggitivi devono lavorare almeno per 3 anni nei campi e nelle fattorie, fino a quando non avranno ottenuto i documenti che gli permetteranno di andare in Corea Del Sud. Infatti, nonostante le due Coree abbiano un confine di terra – e ci sia addirittura un ponte a collegarle (Il Freedom Bridge, il “Ponte della Libertà”) – per passare da Nord a Sud, o vice versa, bisogna fare tappa in Cina.
E’ ormai da anni che la Corea Del Sud accoglie a braccia aperte i rifugiati Nord Coreani, insegnando loro ciò che, per noi, sono azioni quotidiane banali. In un’intervista con Asian Boss, due rifugiati raccontano la traumatica esperienza dell’essere lanciati nel mondo moderno ed avanzato. Dalle difficoltà a prendere l’autobus, allo stupore alla vista degli ascensori. Sono però i pregiudizi da parte dei Sud Coreani la sfida più grande che ogni Nord Coreano deve affrontare per inserirsi nella nuova società. Per questi è difficile trovare un lavoro e degli amici. I Sud Coreani sono molto competitivi tra loro e per un Nord Coreano è difficile tenergli testa.

La perfezione non esiste.
L’intervistato di Asian Boss fa notare che nonostante tutti gli aspetti positivi, derivati dal progresso e dalla libertà, tuttavia, la vita in Corea Del Sud può essere, sotto certi aspetti, più dura che al Nord. Al Nord si vive nell’ignoranza, come semplici sudditi, senza possibilità di esprimere la propria opinione o di scegliere. Ma ciò che i Nord Coreani conservano meglio dei Sud Coreani è il valore della famiglia. Quando viveva a Nord, l’intervistato era in stretto contatto con tutte le persone del suo villaggio. Si viveva all’insegna dell’affetto e della solidarietà. Nella sua vita al Sud, invece, era arrivato a percepire il vuoto più totale. Nonostante fosse circondato da molte persone, si sentiva comunque solo, isolato. I rapporti umani erano diventati più distaccati, sebbene fossero tutti più connessi grazie alla tecnologia. Arrivò persino al pensiero del suicidio: la vita che viveva nella Corea Del Sud non gli sembrava più degna di essere vissuta. Aveva tutto ciò che un uomo libero possa desiderare, ma al tempo stesso gli pareva di non avere niente.
La strada del suicidio è infatti una strada che prendono molti Sud Coreani. Il paese era nel 2013 al terzo posto a livello mondiale mondiale per il tasso di suicidi annuali. Sin da bambini, questi vivono con ritmi lavorativi pesanti. Gli studenti passano dalle 14 alle 16 ore a scuola, ed, una volta diventati adulti, le ore di lavoro rimangono le stesse. Per garantire un futuro migliore ai loro figli e al loro paese lavorano sodo, ma tutto ha un prezzo, e ciò che in molti abitanti del Sud sacrificano sono proprio i rapporti umani e la famiglia.
Un futuro insieme?
Molti Coreani fantasticano riguardo a una futura riunificazione del paese, che al momento risulta improbabile. Se tra le due nazioni si trovasse un compromesso economico e politico, questo non sarebbe sufficiente per l’unificazione del paese. In casi come questo il fattore culturale e sociale è ciò che esercita il peso maggiore ed attualmente né i Sud Coreani né i Nord Coreani desiderano unirsi gli uni con gli altri. Oggi nessuno vuole quest’unificazione ed è probabile che questi due paesi continuino a comportarsi come gemelli diversi per molti anni a seguire.