Breve storia della conoscenza
Quando si leggono le biografie degli intellettuali vissuti prima del XX secolo è facile rimanere stupiti dalla mole di titoli posseduti da essi. “Galileo Galilei è stato un fisico, astronomo, filosofo, matematico ed accademico italiano”; “Filippo Brunelleschi è stato un architetto, ingegnere, scultore, matematico, orafo e scenografo italiano del Rinascimento”; e dulcis in fundo “Leon Battista Alberti è stato un architetto, scrittore, matematico, umanista, crittografo, linguista, filosofo, musicista e archeologo italiano”. Quest’ultimo fu una delle figure artistiche più poliedriche del Rinascimento, tuttavia se qualcuno al giorno d’oggi sognasse di imitarlo dovrebbe frequentare come minimo cinque corsi di laurea diversi completi di triennale e magistrale.
Questo perché con l’affinarsi della tecnica ed il progredire della scienza e della conoscenza, le discipline sia scientifiche che umanistiche si sono fatte sempre più complesse e specifiche. Ai tempi di Leonardo la figura dello “scienziato” comprendeva in sé – per citarne alcuni – il mestiere del fisico, dell’astronomo, del geologo, del chimico, del biologo, del matematico, del paleontologo e del meteorologo. Oggi è più difficile che un geologo sia anche un fisico o un chimico. Gli studi richiedono tempo e per quanto per certi aspetti complementari essi rimangono comunque settoriali e distinti.
Tutto ciò per dire che ciascuno dei laureati di oggi – filosofi, matematici, fisici, architetti, chimici, biologi, ingegneri, linguisti, ecc. – è un esperto della propria disciplina e difficilmente egli avrà una conoscenza completa e affinata delle altre al di fuori della propria. Ciò non esclude che egli possa avere delle nozioni, ma di certo esse non saranno approfondite al pari dei colleghi che hanno studiato in quello specifico ambito.
Nonostante ciò, nel nuovo millennio, benedette dalla grazia e dal potere di internet, sono sorte delle nuove figure di intellettuali: i Tuttologi. Essi sono un po’ come gli intellettuali del passato, ma dotati di tastiera. Si aggirano per forum e Social Networks come dei piccoli tafani che, a differenza di Socrate, sanno di sapere.
La figura del Tuttologo
Il Tuttologo, a differenza del filosofo greco, non cerca di risvegliare la curiosità e l’amore per la conoscenza negli animi dei mortali, bensì egli la impone. Consapevole di avere sempre ragione e generoso come gli Achei nei confronti dei Troiani, egli dona al popolo il proprio parere – spesso non richiesto – disseminando le proprie conoscenze, anche laddove le fonti ufficiali affermano il contrario. Un complottista nato, che si intende di tutto e di tutti, dalla medicina alla politica, dalla scienza alla psicologia. Spesso per questo il Tuttologo è proprio colui che sfida il parere degli esperti, consapevole del fatto che studiare fa male e annebbia la mente.
Vi serve un rimedio contro il mal di denti? Non andate dal dentista! Guai! Tuttologo saprà dirvi cosa fare. Volete fare dei buoni investimenti in banca? Guai andare dal proprio consulente! Il Tuttologo conosce bene il mercato e saprà fiutare gli affari migliori per voi. Siete alla prima gravidanza e volete dei consigli su come gestirla? Guai ad andare dal ginecologo! Fuffa, vi dirà solo fuffa! Consiglierà di seguire una certa dieta, di evitare certi tipi di sforzi… Tutte baggianate, date retta al Tuttologo! Lui saprà come guidarvi al meglio, anche in sala parto. Garantisce che può partorire lui per voi!
Ai telegiornali non si capisce cosa stia succedendo in politica quindi pensavate di informarvi approfondendo sui giornali? Guai a leggere i giornali, sono pieni di fake news! Leggere fa malissimo alla salute! Solo i post sul blog del Tuttologo giovano alla vostra salute, facendovi addirittura ringiovanire. Ma dobbiamo parlare anche di sport? Gli allenatori sono tutti degli imbecilli! Che ne sanno loro del loro mestiere? Dovrebbero mettere dei Tuttologi a scrivere le formazioni. Loro sanno come andare in rete!
Come faccia ad avere in sé tante qualità e tante conoscenze, ai comuni mortali è un fatto sconosciuto. Lui semplicemente sa. Nasce imparato. Parla tutte le lingue umane ed è in grado di comunicare con gli animali; conosce i segreti dell’Area 51 e afferma di aver incontrato gli alieni; ha sempre la risposta pronta alla domanda “Che succede?” e sa dov’è Bugo. Non esiste proprio nulla che gli sia sconosciuto e per lui il mondo non ha segreti. Tuttavia, non fatevi ingannare dalla sua ipocrita benevolenza. Ha egli condiviso queste conoscenze con l’umanità? Ha svelato dove fosse Bugo? La riposta è negativa.
Un intellettuale 2.0 da cui diffidare
Nonostante sembri sempre disposto a dispensare consigli a tutti, talvolta anche con una certa aggressività, egli nasconde il suo egoismo spacciandosi per un finto altruista. Sebbene sappia tutto, le informazioni più importanti le tiene per sé.
Egli non ha ancora infatti rivelato all’umanità quale sia una cura valida per il cancro. Malgrado sappia dove si trovi nascosto il Sacro Gral, tuttora non ha ancora svelato quale sia la sua esatta posizione. Per non parlare poi del Giardino dell’Eden: benché passi tutti i suoi pomeriggi a fare la pennichella in quel luogo paradisiaco, egli non ci ha mai nemmeno portato un amico. E dicono ci sia pure una buona connessione wi-fi, vista la costanza con cui egli partecipa a tutti i dibattiti su Twitter! Speriamo che perlomeno si degni di porre fine al dibattito sul Terrapiattismo. Egli, infatti, è il solo a poter dimostrare che in Australia non si vive a testa in giù, perché davvero, come fa la Terra ad essere rotonda? È evidente che l’orizzonte sia piatto!
Dunque ci si può ancora fidare degli esperti, degli scienziati e di chi ha studiato, quando questi sanno troppo poco delle loro singole discipline per poter comprendere l’universo in tutta la sua interezza? Il Tuttologo a differenza loro sa; come un Leonardo degli anni 2000, egli solo possiede la fiamma della conoscenza e dell’innovazione. Certo, sarà per certi versi un po’ egoista, ma egli sa tutto, tutto tutto, ed è quindi il solo a poter mettere insieme i pezzi del puzzle. Forse proprio perché si è fermato a quell’età lì, a quella dell’asilo. In fondo, che bisogno aveva lui, di andare a scuola e di studiare quando da sempre possiede la conoscenza in sé?
Mai fidarsi del Tuttologo.