Il ruolo dei giovani nel rapporto con i mass media e la sfera informatica. Questo è stato uno dei tanti temi affrontati nei tavoli di discussione dello YEAH, il primo festival per giovani attivisti europei, tenutosi a Torino dal 5 al 7 aprile. L’evento ha visto la partecipazione di ospiti importanti sia a livello istituzionale, sia di giovani rappresentanti di associazioni europee.
Il contesto
Nello scenario europeo odierno, non mancano purtroppo situazioni critiche sia a livello democratico sia economico. Contesti come quello turco degli ultimi tempi, portano a riflettere sulla percezione della libertà anche all’interno di un ambiente favorevole come quello dell’Unione Europea, che su temi come democrazia e cooperazione vanta sicuramente un progresso rispetto ad altri contesti e realtà.
Il modo di percepire la libertà cambia anche a seconda dei destinatari del restringimento o della concessione. A livello di popolazione e cittadini, coloro che sono cresciuti con un’automatica libertà, soffriranno maggiormente ad ogni seppur lieve restringimento di essa. I nativi liberi, i nativi senza confini, i nativi connessi. Per loro la libertà, di espressione, di spazio, di movimento, è un fatto imprescindibile. Sono le giovani generazioni europee, un esperimento sociale, un modello di educazione. Nati e cresciuti in Stati liberi, in Stati forti, in Stati ricchi, in Stati con possibilità. E beneficianti non solo dei vantaggi olistici di nazioni che li hanno cresciuti in questo modo ma anche di un organismo sovraordinato, ancora più potente: l’Unione.
Generazioni europee
Queste nuove generazioni sono sempre di più una sfida educativa. Sono cresciute in un mondo ideale di possibilità, in un mondo di cui rappresentano la percentuale che detiene la ricchezza, il benessere. Esse sono veramente consapevoli della possibilità di vivere in un mondo del genere, di cooperazione, di collaborazione. La sfida è che sappiano portare un modello del genere sempre più in grande, che sappiano applicarlo uscendo dal nido per estenderlo a un modello globale. Che sappiano trarre dal beneficio che hanno ricevuto uno strumento anche per chi non lo ha. La vera libertà risiede anche nel liberare.
Acquisito un modello valido a livello di ordinamento sociale, oggi un’altra dimensione pone un serio problema di libertà. Il mondo della rete è una realtà poco percepibile ma immanente, inclusiva, penetrante. Siamo passati dal dividerci tra il mondo reale e virtuale al condividerli entrambi nello stesso tempo e spazio.
Il problema di internet
Oggigiorno la sfera informatica condiziona moltissime delle nostre attività quotidiane, tanti dei servizi di cui fruiamo e molte delle possibilità di cui disponiamo. Ha sicuramente aperto alla scoperta di una quantità incredibile di novità. Come tutte le realtà così invasive, come ogni luogo che l’uomo abita, anche questo necessita di regole, di limiti, di criteri per non rischiare di perdere la libertà in un’approssimazione per eccesso.
La prima libertà che rimane agli individui è quella di decidere quanto di sé affidare a piattaforme e spazi digitali. Quanto autorizzare e assoggettare a termini e condizioni. Una volta presa questa decisione, per tutto quello che viene inviato, aperto, concesso, usato, si pone la necessità di definire il modo in cui si esplicano questi termini e condizioni. Il web è regolato e protetto da una serie di player di grandi dimensioni, multinazionali, realtà economiche, governi e società. Come in ogni pozzo di petrolio, nessuno cede la propria autorità e nessuno retrocede di un millimetro nelle decisioni che fanno la differenza. Tutti vogliono sedere al tavolo che conta.
Soluzioni
Il compito dell’Europa, a livello di Unione è quello di muoversi sempre di più verso legislazioni comuni, direttive, riforme comuni e unitarie in modo da acquisire un ruolo sempre più preminente. Un esempio è il G.D.P.R, il nuovo regolamento per il trattamento dei dati personali e della privacy, entrato in vigore lo scorso maggio, che ha sostituito i vecchi Codici Privacy in nome di una regolamentazione più organica e comunitaria. La profonda necessità ed urgenza che essi siano orientati verso un approccio etico.
La sfida è lanciata è proprio ai giovani, informatici ed informati.