Il decreto legislativo n. 62 del 2017 ha modificato le regole dell’esame di Stato di scuole superiori di secondo grado. Fa parte del cosiddetto decreto Buona Scuola, emanato dal precedente Governo per riformare il sistema dell’istruzione e snellire tutte le procedure che riguardano la conclusione del ciclo di studi scolastici.
Ad affrontare per primi il nuovo esame di maturità saranno gli studenti di quinta dell’anno scolastico 2018/19. I colleghi classe ’99, diplomati nell’anno precedente, hanno sostenuto l’esame con i vecchi criteri, anche se erano già soggetti ai primi cambiamenti della Buona Scuola, come l’alternanza scuola-lavoro.
Criteri di ammissione

Per essere ammessi alla maturità sarà necessario:
- Frequentare le lezioni del quinto anno per almeno tre quarti del monte ore annuale previsto dal singolo istituto.
- Partecipare alle prove INVALSI obbligatorie – che si terrano durante l’anno.
- Svolgere l’attività di alternanza scuola-lavoro.
- Essere ammessi con la sufficienza in tutte le materie, condotta compresa.
Il Consiglio di classe può decidere di ammettere però uno studente che abbia un voto inferiore ai 6/10 in una disciplina, allegando una giusta motivazione. Va detto che in questo caso il voto di maturità ne risentirà, per ovvi motivi. Altra osservazione: chi ha un voto inferiore al 6 in condotta non viene ammesso all’esame. Attenzione quindi al comportamento in classe e soprattutto al numero di assenze e ritardi!
I candidati esterni (chi viene dal serale o i privatisti) dovranno sostenere un esame preliminare di accertamento delle competenze per l’ammissione al quinto anno ottenendo anche qui almeno 6/10 in ogni materia. Rimane per loro tassativo avere assolto l’obbligo d’istruzione, essere almeno diciannovenni, possedere un diploma di terza media da un totale di anni pari a quelli della durata del corso scelto, aver sostenuto le prove INVALSI e compiuto attività assimilabili all’alternanza scuola-lavoro.
Il comma 4 dell’articolo 13 ci dice inoltre che sono ammessi all’esame di Stato anche studenti che hanno ottenuto, in sede di scrutinio finale della penultima classe, 8/10 in ciascuna disciplina – condotta compresa -, senza mai essere stati bocciati nei due anni precedenti.
Crediti Scolastici
I crediti vengono calcolati sulla base degli ultimi 3 anni di scuola superiore. Incideranno sul voto di maturità per un massimo di 40 punti su 100. Sono ripartiti in questo modo: un massimo di 12 crediti per il terzo anno, 13 per il quarto e 15 per il quinto. Nei vecchi criteri di maturità, i crediti componevano invece non più di 25 punti. Saranno premiati quindi gli sforzi di chi ha studiato nel triennio, mentre in passato ben più peso aveva la prova di maturità.
Qui c’è la tabella della Gazzetta Ufficiale per la conversione crediti in base alle vostre medie.
Per i candidati esterni gli esami verranno assegnati in base ai voti ottenuti negli esami preliminari.
Commissione
Ne viene costituita una ogni due classi e composta da un presidente esterno, tre membri esterni e per ogni classe tre membri interni. Le decisioni finali sulle prove sostenute dagli studenti sono stabilite dalla commissione intera, con voto a maggioranza assoluta.
Prove
Ci saranno due prove scritte e un colloquio orale. La prima prova è uguale per tutti e consiste in un elaborato scritto, a scelta fra differenti tipologie di testo. La prima prova potrebbe essere strutturata in più parti, per valutare “aspetti linguistici, espressivi, logico-argomentativi” (Art. 17, comma 3).
La seconda prova varia da scuola a scuola e ha per oggetto una o più discipline caratterizzanti del corso di studio in questione. Si è parlato quindi di prova multidisciplinare, perché potrebbe appunto non contenere un’unica materia come invece era in passato. Entro il mese di gennaio il MIUR renderà nota la materia (o le materie) della seconda prova per ogni istituto.
La terza prova è stata abolita? Ufficialmente sì, però alcuni istituti italiani la prevedono ancora e a gennaio si sapranno anche quali materie eventualmente usciranno.
Il colloquio orale verte su un accertamento delle competenze e sulla presentazione di una breve relazione o elaborato multimediale inerente all’attività di alternanza scuola-lavoro svolta. Per i candidati esterni, a questo riguardo si vedano le regole dell’articolo 14 comma 3.
Chi è assente in una o più prove d’esame, per motivi gravi e documentati che saranno valutati dalla commissione, può ripetere le prove in una sessione straordinaria. Tra i motivi gravi non valgono la morte ad hoc del gatto o della nonna – non gufate sugli innocenti!.

Risultato finale
Il voto è sempre in centesimi. Un massimo di 40 punti si ottiene con il rendimento scolastico degli ultimi 3 anni. A questo dobbiamo aggiungerne un massimo di 20 per la prima prova, 20 per la seconda e 20 per il colloquio orale. 5 punti bonus vengono assegnati (a discrezione della commissione) per chi ha ottenuto almeno 50 punti complessivi nelle prove d’esame e 30 punti di crediti scolastici.
Voto minimo? 60. Ma non volete accontentarvi, vero?
E la lode? Si ottiene con un voto pari a 100 senza punti bonus, massimi punteggi nei crediti scolastici e nelle prove scritte – tante grazie, potremmo dire. Se siete arrivati fin lì mi aspetto che Elon Musk in persona arrivi col jet privato a darvi il bacio accademico-.
Che voto devo prendere per avere un buon voto? Sembra un indovinello, ma questa domanda è davvero balenata nella mente di molti studenti. In base a stime e consultando i bandi di concorsi pubblici, potreste tirare un sospiro di sollievo dal 90/100 in poi. Va detto che per l’immatricolazione all’università possono essere assegnati dei punti in sede di test a numero chiuso per il voto conseguito, ma all’infuori di tale situazione non è penalizzante.
Prove invalsi
Sono obbligatorie, a carattere nazionale e vertono sulle discipline di italiano, matematica e inglese. Si terranno durante l’anno scolastico. Una sessione suppletiva è prevista per chi è assente per gravi motivi documentati.

Dopo il diploma?
Lungi da noi contaminarvi d’ansia già a settembre – a questo penseranno i professori e i genitori, non temete -, ma in caso l’esame venga superato con un 100 o 100 e lode, otterrete agevolazioni sulle tasse universitarie se non la quasi gratuità dell’anno. Consiglio di chi ci è già passato: non battete la fiacca, sarete ripagati dai vostri sforzi. Il diploma di maturità è certamente un milestone che potrete raggiungere con un po’ di impegno. E “impegno” non significa il ripassone tardivo alle 4 di notte, prima degli esami.
Era meglio prima?
Chissà. Le opinioni sul web sono contrastanti, c’è chi sostiene che la nuova maturità sia eccessivamente semplice rispetto al passato e chi invece afferma che il vecchio metodo di valutazione fosse troppo artificioso e penalizzasse il merito degli studenti ottenuto negli ultimi 3 anni e ostacolandoli tramite la terza prova. Chi vivrà, vedrà.