Urlare, bisbigliare, cantare. Sono molte le sfumature con cui è possibile utilizzare la propria voce.
Come ogni cosa che ci è stata donata però, o per meglio dire, come ogni cosa che fa parte della nostra natura umana, la diamo per scontata. Ad oggi, in realtà, sono molte le persone che, per svariati motivi, non possono più usarla. Tra queste, le persone malate di Sla (malattia caratterizzata da rigidità muscolare, contrazioni e graduale debolezza a causa della diminuzione delle dimensioni dei muscoli. Ciò si traduce infatti in difficoltà di parola, della deglutizione e, infine, della respirazione).
Per permettere di comunicare a chi è attanagliato da questa malattia degenerativa dunque come fare? È in questo caso che è intervenuto l’ospedale Niguarda di Milano grazie alle nuove tecnologie esistenti. Quale modo migliore di raggiungere le persone e sensibilizzarle su questo tema se non attraverso il proprio telefono, data ormai la sua vitale importanza?

“Insieme ridaremo la voce a chi non c’è la più.” È quindi questo l’obiettivo a cui ispira il progetto Nemo attraverso l’app “Nemo My Voice”.
Essa permette di registrare delle parole tramite il proprio smartphone e creare cosi una sorta di vocabolario da donare alle persone malate di Sla che, col degenerare della malattia, si ritroveranno su una sedia a rotelle. In questi casi, l’unico strumento per comunicare che potranno utilizzare sarà il movimento dei loro occhi.
Di fatti, una volta ultimate le registrazioni, esse verranno trasferite su un piccolo computer attraverso cui le persone ammalate di Sla potranno “parlare” con un semplice movimento oculare.
L’applicazione è stata studiata e messa a punto dal laboratorio del centro Nemo dell’ospedale Niguarda di Milano, in collaborazione con l’agenzia pubblicitaria MacCann.
Il centro ha lanciato quindi la campagna #unaparolapernemo e invitato tutti a donare la propria voce a persone a cui la voce è venuta a mancare. Alcuni personaggi famosi, tra cui Gianluigi Buffon e Simona Ventura, hanno già aderito al progetto (in realtà già avviato da un po’ di tempo).
Nemo My Voice può essere scaricata su tutti i dispositivi mobili dalle piattaforme Apple Store e Google Play al costo di 2,49 euro e il ricavato verrà devoluto interamente al Centro Clinico Nemo per sostenere la “Banca della Voce”, centro di raccolta delle parole registrate.
Poter comunicare con il resto del mondo è molto importante non solo per far conoscere i propri bisogni, ma anche per preservare una propria identità e personalità. Anche con una voce in prestito.
Dunque cosa stiamo aspettando a diventare donatori di voce?