Quante volte guardando un film anglosassone si è incappati in una gara di spelling? I bambini partecipano a questi famigerati contest scolastici nei quali tutto ciò che devono fare è pronunciare lettera per lettera come si scrivono le parole. Ma perché? Non è una cosa banale dal momento in cui si impara a scrivere conoscere lettera per lettera come si scrivono le parole? Forse per noi italiani si, ma per gli anglosassoni non è così scontato.

L’origine delle spelling bees
Già nel 1808 sono state trovate tracce di spelling matches; tuttavia la tradizione delle più moderne spelling bees pone le sue radici negli Stati Uniti nel 1850, quando fu coniato questo termine.
A quei tempi l’etimologia della parola “bee” era ben diversa del suo significato odierno (infatti non vi era nessun riferimento all’insetto del miele). Storicamente con questo termine si identificava il radunarsi all’interno del communal work. Successivamente il termine “bee” è diventavo nella società moderna un sinonimo per il “radunarsi”.
Un primo input ai contest di spelling così come li conosciamo noi fu dato dai libri di Noah Webster riguardo l’ortografia americana: libri come The Original Blue Back Speller (comunemente noto come “The Blue-backed Speller”) divennero parte essenziale dell’educazione di ogni bambino americano per oltre cinque generazioni.
Più avanti, nel 1925, il The Courier-Journal di Louisville portò le gare di spelling a livello nazionale, sotto il nome di National Spelling Bee. A partire dal 1941, la compagnia di telecmunicazioni Shripps Howard iniziò a finanziare le competizioni ed il nome fu cambiato in Scripps Howard National Spelling Bee e successivamente semplificato come Scripps National Spelling Bee.

Oggi negli Usa le gare di spelling si tengono annualmente sia a livello locale, sia al livello nazionale della Scripps National Spelling Bee. Quest’ultima continua ad essere sponsorizzata da giornali e fondazioni educative e al vincitore viene dato un premio in dollari.
Ma perché negli Stati Uniti sono nate le gare di spelling e negli altri paesi no?
A differenza di molte altre lingue in inglese la forma scritta delle parole spesso è irregolare e risulta diversa da ciò che viene pronunciato. In un articolo precedente, intitolato “Perché l’inglese non si pronuncia come si scrive?”, ho spiegato le ragioni storiche per le quali tra la pronuncia e la forma scritta delle parole inglesi molto spesso c’è una forte discrepanza.
Questa distanza tra le parole scritte e la loro forma orale rende difficile intuire lo “spelling” delle parole non solo a chi impara l’inglese come seconda lingua, ma anche a chi è madrelingua inglese. Tra i grafemi ed i fonemi inglesi spesso non c’è corrispondenza biunivoca, quindi anche i parlanti nativi devono spesso memorizzare le parole “difficili” a memoria.
Espressioni come “this is you’re decision” anziché your, oppure “this children” al posto di these, e ancora “I’m to tired” invece di too; possono facilmente trarre in inganno. Parole come believe, aggression, completely e across potrebbero venir scritte come belive, agression, completly e accross. Entrambe le versioni – corretta ed errata – vengono pronunciate allo stesso modo, dunque imparare la corretta grafia delle parole inglesi non è al 100% intuitivo.
Così si spiega la ragione per la quale nel mondo anglosassone sono diffuse le gare di spelling. Per leggere l’articolo sul perché della differenza tra scritto e parlato in inglese clicca qui.