Quando abbiamo voglia di pizza ci basta chiamare il pizzaiolo e dopo mezz’ora possiamo già iniziare a mangiarla. Ma vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se a un astronauta venisse voglia di pizza?
Innanzitutto, bisogna chiarire che purtroppo gli astronauti non possono mangiare tutto ciò che vogliono. Gli alimenti freschi arrivano solo con le missioni di rifornimento e devono essere consumati nel giro di pochi giorni. I poveri inquilini della stazione spaziale sono quindi quasi sempre costretti a mangiare cibi confezionati a lunghissima conservazione. Inoltre, il cibo non deve sbriciolarsi perché in condizioni di microgravità potrebbe creare parecchi problemi. E ovviamente bevande gassate o alcol non sono permessi a bordo.
Ritornando al discorso della pizza, gli astronauti spesso la “riproducono” grazie a una salsa di pomodoro che viene spalmata su un taco, in questo modo si ha un impasto che non sbriciola. C’è stata però un’eccezione: nel 2001 Pizza Hut ha inviato una pizza nello spazio per consegnarla all’astronauta russo Yuri Usachov. Adesso immaginatevi una consegna di una pizza: chiamate in pizzeria, scegliete la pizza e aspettate che il fattorino ve la porti. Per ordinarla dallo spazio è tutto molto più complicato.
Prima di tutto la pizza deve superare un test di 60 giorni (sì, ci sono degli scienziati che analizzano ogni centimetro della pizza per così tanto tempo). Dopo 2 mesi, sempre che ormai non vi sia passata la fame, la pizza inizia il suo viaggio verso la stazione spaziale. Il trasporto non avviene grazie a un motorino, bensì a bordo di un razzo alto 50 metri dal costo di 65 milioni di dollari, un mezzo economico insomma. Sperando che il razzo non esploda e che tutto vada come deve andare, entro qualche ora potrete gustarvi finalmente la vostra pizza.
Piccola regola prima d’iniziare a degustarla: non offritela a un americano, rischierebbe il lavoro. Questo è per via delle regole della NASA che vieta qualsiasi forma di collaborazione commerciale.
La pizza in questione è stata ovviamente una trovata pubblicitaria di Pizza Hut che ha pagato un milione di dollari l’agenzia spaziale russa per spedirla nello spazio. Meriterebbe un premio come migliore metodo di promozione.