Con la giornata di oggi si è conclusa la XXXIII edizione del Salone internazione del libro, la manifestazione editoriale più importante in Italia, la prima svoltasi nel periodo autunnale e all’interno della situazione pandemica causata dal Covid-19.
Vita Supernova è stato il titolo scelto per questa edizione ed esso è stato proprio un riferimento al ritorno in fiera dopo l’appuntamento mancato dello scorso anno: un ritorno a una definibile condizione di normalità, a un rituale comunitario svoltosi alle radici della cultura, cioè il racconto, il libro. La manifestazione come una supernova che irraggia il nostro Paese e in cui siamo guidati da Artemide, «dea della luce lunare e personificazione dello spirito femminile indipendente e guerriero», come ha detto Elisa Seitzinger, l’artista che ha curato l’illustrazione del manifesto di questa edizione del Salone.
Come emerge dalle parole di Seitzinger, la figura femminile è stato uno dei cardini centrali all’interno delle tematiche affrontate durante i cinque giorni di fiera. Riguardo a questo, giovedì mattina abbiamo avuto l’occasione di seguire da vicino la conferenza di Chimamanda Ngozi Adichie, scrittrice nigeriana attiva sul fronte della disparità e della violenza di genere, inserita nel 2015 tra le 100 persone più influenti del mondo dalla rivista Times e per la prima volta ospite dell’evento.
«Sogno un mondo che abbia imparato la lezione, che abbia capito che da soli non si va da nessuna parte, che per stare bene serve che anche gli altri stiano bene», le sue parole di apertura dell’intervento, nel quale l’accento è stato posto sulla riscoperta dell’importanza delle relazioni umane, della conoscenza dell’essere umano e quale può essere uno degli strumenti migliori per conoscere l’altro se non lo stesso libro? «Se gli uomini smettessero di leggere praticamente solo testi di uomini per almeno 50 anni, credo non avremmo più violenze di genere, perché i maschi conoscerebbero di più le donne» afferma infatti Chimamanda.
Alcuni degli altri celebri ospiti presenti durante i giorni di fiera sono stati: il premio Nobel Mathias Énard, gli scrittori Francesco Carofiglio, Sandro Veronesi, André Aciman, disegnatori e figure social come Zerocalcare, Fumettibrutti e Camihawke, gli esponenti della musica leggera Francesco Guccini, Roberto Vecchioni, Cesare Cremonini e Giuliano Sangiorgi, figure del cinema italiano come Carlo Verdone, Gabriele Muccino, PIF e personaggi televisivi come Alberto Angela e Daria Bignardi.
Abbiamo vissuto un’atmosfera gioiosa, leggera, respirato il profumo della carta stampata, della cultura, ammirato la bellezza grafica delle copertine e avuto l’occasione di scambiare due parole assieme ad alcuni rappresentanti delle case editrici presenti, tra cui i nostri amici di People Pub, Francesco Foti e Stefano Catone, Nero Editions e Iperborea.
Ci diamo appuntamento al prossimo anno, con l’augurio che il Covid-19 possa lasciarci del tutto, al fine di ridonarci la totale libertà di respirare e di farci travolgere dalla luce della cultura letteraria.