Si chiama Able To Enjoy RiGeneration ed è un progetto che mira a recuperare vecchie carrozzine dalle discariche per donar loro una nuova vita.
Come spiega il suo ideatore, Danilo Ragona, oggi le persone con una disabilità che vogliono vivere in autonomia la vita quotidiana e, soprattutto avviarsi allo sport, hanno bisogno di un prodotto in grado di offrire loro una possibilità per vivere le esperienze che si desiderano.
Tutto ciò è quindi un modo per garantire, a chi non può permettersi un prodotto nuovo, una via per accedere a dei beni di primaria necessità per immergersi a pieno nella moltitudine di occasioni che la vita ha da regalarci, anche in sedia a rotelle.
Si parte dal presupposto che essa sia solo uno strumento in grado di regalare un’ampia dose di libertà a chi lo possiede, che possa essere considerato un oggetto di design e, perché no, anche un abito da indossare e cambiare a seconda dei momenti e delle esigenze.
Un’occasione si apre dinanzi a noi, ovvero l’unione di due concetti fondamentali, quello del superamento dei propri limiti grazie allo sport (e in questi anni molti personaggi sportivi con una disabilità ci hanno dimostrato come sia possibile), e quello di economia circolare, sistema di produzione basato sul riciclo e la rigenerazione delle risorse. Un modo per combattere gli sprechi d’uso e di materia prima, di energia e di tempo.
Il primo è utile sia per il proprio corpo, sia per la propria stabilità mentale ed emotiva, mentre il secondo è utile a tutti gli esseri viventi per creare un nuovo mercato del consumo che sia più etico e sostenibile, oltre che per salvaguardare finalmente le limitate risorse del nostro pianeta.
In questo senso, l’1 agosto scorso, si è svolto l’Overshoot Day, giornata in cui si sancisce la fine delle risorse naturali disponibili per il 2018, facendo riferimento ai dati riportati dal Global Footprint Network.
L’86% degli abitanti del mondo vive infatti in una condizione di debito ecologico e i costi di questo sbilanciamento sono sempre più elevati e percepibili: deforestazione, perdita di biodiversità e accumulo di anidride carbonica nella nostra atmosfera che favorisce il cambiamento climatico.
Anche per questo tutti sono invitati a partecipare, sia aziende che privati, per mettere al servizio degli altri le proprie competenze per favorire l’integrazione sportiva e tentare di salvare il nostro pianeta, non dimenticando mai che sia tratta di una risorsa finita.
Alla fine, entrambi entrambi questi aspetti mirano a migliorare la nostra società e la qualità della vita di molte persone, quindi perché non provare a dare una mano?
Se anche tu vuoi aiutare questo progetto con una piccola donazione, segui il link: