Anche Shawn Mendes e Khalid si schierano nelle proteste contro l’uso delle armi negli USA. Usano il video della nuova canzone, “Youth”, per denunciare l’uso libero e sconsiderato delle armi e sostenere il movimento nato nel febbraio di quest’anno. “Never again”, così si chiama, chiede alle assemblee legislative statali e federali di promulgare leggi che limitino l’accesso alle armi.

Le lobby delle armi tra le quali la potente National Rifle Association, oltre al caro repubblicano Trump, si rifanno al secondo emendamento ogni volta che un movimento pacifista ostacola l’uso delle armi. Il sacro mantra degli affaristi cita: “Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”. Ma questo emendamento è stato scritto ben 227 anni fa quando le armi non erano letali tanto quanto adesso ed il compito dello Stato di garantire la sicurezza non era ancora un dovere chiaro come lo è oggi.
Da quando è iniziato il 2018 ci sono stati un totale di 12.542 morti a causa delle armi, un numero troppo grande ma per fortuna in diminuzione rispetto al 2016 e al 2017. Le statistiche però parlano chiaro sul possesso di armi e sulla cultura diffusa dell’uso di armi tra la popolazione: su 10 cittadini, 9 ne possiedono almeno una. In totale le armi che circolano liberamente negli USA sono 357 milioni contro i 320 milioni di abitanti.
Pain, but I won’t let it turn into hate
No, I won’t let it change me
Never losing sight of the one I keep inside
Il dato che dà speranza è la forte tendenza al rifiuto delle armi da parte dei giovani tra i 18 e i 35 anni che disprezzano e ostacolano con campagne di protesta l’uso delle armi a differenza della popolazione over 65 che invece è forte sostenitrice. Per fortuna il cambiamento non parte degli anziani ma dai giovani e gli USA forse stanno riuscendo a invertire il loro trend violento e aggressivo.

Uno dei più grandi problemi americani è che non esistono leggi che regolamentino l’uso delle armi valide per tutti i 50 stati, ognuno fa quello che vuole finché le persone non muoiono. Dopo ogni incidente o attentato, la borsa delle lobby delle armi sale vertiginosamente per qualche giorno, perché anche chi non voleva le armi ha paura e corre al riparo andando a comprarne una, per proteggersi. È un circolo vizioso alimentato dal caos amministrativo.
Tuttavia non tutti gli stati sono dei ranger: la California e il Connecticut sono stati i primi ad accogliere le “7 Red Flags” ovvero le leggi sulla rinuncia alle armi, divieti alle armi d’assalto, divieti sui caricatori ad alta capacità, divieti per individui ad alto rischio, divieti per le persone con passato di violenza domestica, i controlli obbligatori sul background e il rifiuto alla discutibile proposta di Trump di armare il personale scolastico. Queste leggi sono un primo passo per annientare la cultura della violenza che Trump ha alimentato da quando ha iniziato la sua campagna elettorale.
It’s hard to sleep at night
Knowing what’s outside
Feeling hopeless
I need focus
Il presidente americano ha ricevuto un segnale chiaro durante queste elezioni di midterm: la maggior parte dei cittadini che vivono in paesi dove ci sono state recenti sparatorie e omicidi di massa hanno votato la sponda democratica, cresciuta rispetto ai due anni precedenti come ad esempio in Ohio dove ha guadagnato 25 punti in più. Il popolo ha votato per la propria sicurezza, per protestare contro la libera circolazione delle armi. Hanno votato i democratici perché stufi di essere uccisi a scuola, nei luoghi di culto o nei cinema. È una questione che ormai è radicata tra i cittadini e non può più essere ignorata. Non si tratta soltanto di una mera questione economica e politica, ma di diritto alla vita.
You can’t take my youth away
This soul of mine will never break
As long as I wake up today
You can’t take my youth away